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Conferenza Pala del Veronese nel Duomo di Montagnana

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Nel pomeriggio di mercoledì 6 Novembre u.s., presso la  Sala Austriaca di Castel San Zeno, alla presenza di un buon numero di partecipanti, si è tenuta una conferenza organizzata da Italia Nostra di Montagnana sul tema “Il Veronese e la pala della Trasfigurazione di Cristo a Montagnana”. Dopo l’introduzione del presidente della Sezione, Gian Antonio Lucca, e il saluto dell’Assessore comunale alla Cultura, Elisa Rossetto, il prof. Nicola Guglielmi (docente del Liceo Statale “Cotta” di Legnago” e insegnante nelle Università popolari del Basso Vicentino e di Legnago),  ha tenuto una relazione assai apprezzata sul pittore Paolo Caliari detto il Veronese e  l’ambiente in cui è maturata e si è espressa la sua grande arte. Il relatore  si è poi soffermato su di un capolavoro, patrimonio di tutti, ma particolarmente caro ai Montagnanesi in quanto conservato da quasi cinque secoli nel Duomo: la grande pala dell’altare maggiore, che il Veronese ha dipinto nel 1555-1556. Particolare interesse ha suscitato l’analisi del prof. Guglielmi, il quale,  con suggestive e convincenti argomentazioni, ha rivelato una nuova e intrigante interpretazione sulle motivazioni che hanno portato a scegliere come soggetto per la pala la Trasfigurazione e analizzato la composizione artistica del dipinto. Vedi le foto dell’evento in Gallery

Visita a Fratta Polesine (RO)

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Sabato 19 ottobre, nonostante il tempo inclemente e la pioggia insistente, un buon gruppo di soci e di amici della Sezione Italia Nostra di Montagnana ha effettuato la programmata visita a Fratta Polesine (RO). Meta del viaggio sono state la splendida villa palladiana “Badoera” e la Casa Matteotti, inaugurata come Museo alcuni mesi fa, in occasione della ricorrenza dei cento anni dall’uccisione di Giacomo Matteotti, indomito combattente della libertà e della giustizia. La visita è stata accompagnata da una guida professionale che ha consentito un più approfondito approccio ai due siti culturali.

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Visita Mostra Toulouse-Lautrec

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Nel pomeriggio di sabato 23 marzo si è effettuata una visita alla cospicua mostra allestita nel febbraio scorso a Palazzo Roverella di Rovigo, dedicata ad uno degli esponenti più noti della Belle Époque, Henri de Toulouse-Lautrec, pittore-grafico della seconda metà dell’Ottocento parigino.

Grazie alla fruttuosa collaborazione stabilita per l’occasione fra le associazioni Italia Nostra e il Circolo AUSER  di Montagnana, una quarantina di soci e simpatizzanti hanno potuto usufruire del trasferimento con un comodo pullman fino nei presso la sede della Mostra e quindi di poter esplorare la stessa  accompagnati da guide professionali.

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Incontro presentazione libro Ambiente e dintorni

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Nel pomeriggio di sabato 9 marzo u.s. si è tenuta nella Sala Veneziana di Castel S.Zeno la presentazione del libro “Ambiente e dintorni” di Giovanni Nalin, socio e consigliere della nostra Sezione. L’incontro, avvenuto alla presenza di numeroso pubblico, è stato aperto dal presidente di Sezione, Gian Antonio Lucca. Dopo il saluto dell’Assessore comunale alla Cultura Elisa Rossetto, l’introduzione è stata fatta dal prof. Antonio Mazzetti, naturalista ed esperto ambientale ben noto nella Bassa Padovana (è autore di una fortunata guida alla flora dei Colli Euganei, più volte ristampata), che ha amabilmente intrattenuto l’uditorio. Poi, il prof. Nalin ha illustrato i motivi che fin dall’infanzia l’hanno fatto amare la propria terra, esplorandola di continuo nei suoi aspetti anche meno conosciuti. Questo, e non solo la sua professione di docente di Scienze agrarie alle scuole superiori, lo spinge in modo costante all’impegno di far conoscere l’ambiente naturale, specie di Montagnana.

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Visita al Delta del Po veneto

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Sabato 27 maggio un gruppo della sezione di Italia Nostra di Montagnana, grazie anche al  bel tempo finalmente tornato, ha effettuato la prevista visita al Delta del Po veneto, pianificata con la competente collaborazione della prof.ssa Antonella Bianchi, del c.d. della Sezione di Italia Nostra di Rovigo.

 La prima tappa è stato il Giardino-Oasi di Caleri, nel Parco Regionale del Delta. Accompagnati da una guida del Parco, ci si è inoltrati in un suggestivo ambiente naturale, fra le dune litoranee che, salvaguardate e custodite,  sono fittamente ricoperte dalle varietà di vegetazione propria dell’ecosistema del delta fluviale, e  le valli, che si aprono sul mare e alimentano una buona economia di pesca. Dopo una gradevole e gustosa sosta presso un ‘casone’, bene adattato a ristorante su bordo di un altro angolo naturalistico  (Val Pisani), il gruppo ha potuto inoltrarsi in battello nel fitto dedalo di canali maggiori e minori che il Po ha formato, e continua a formare, nel suo maestoso sfociare nell’Adriatico. Grazie alla guida esperta di uno dei battellieri di Pila, si sono potuti percorrere i  canali circondati da fitti canneti e vedere come la forza del grande fiume modella di continuo il paesaggio, creando nuove lingue di terra e isolotti, spesso effimeri . Ma anche si sono potute cogliere da vicino le conseguenze di improvvidi interventi dell’uomo,  condotti pochi  decenni fa e che, purtroppo, ora si vorrebbero riprendere: si parla dell’estrazione del gas metano, di cui è ricco il sottosuolo. L’estrazione, avvenuta massicciamente negli Anni ’50 del secolo scorso,  ha  portato rapidamente all’abbassamento del suolo in vaste aree del Delta,  che erano state pazientemente bonificate e ridotte a coltura, creando nella zona una promettente economia agricola (risicoltura); di quest’ultima restano come triste testimonianza alcuni edifici abbandonati e mezzo sommersi nell’acqua. Questo  è per noi un chiaro e severo monito che  ci dovrebbe dissuadere dal distruggere un ambiente così importante e singolare per l’Italia (è la nostra Camargue !) col miraggio di dubbi vantaggi. E per concludere, un bel commento in versi offerto da Anna Ruggin.

PENSIERI SULL’ACQUA

PENSIERI SULL’ACQUA

Dolci vagano i pensieri

oggidì a Porto Caleri,

tra i ginepri camminando,

pini e lecci rimirando …

Un buon pranzo e, ristorati,

sul battello poi imbarcati,

incontriamo il vasto mare,

che la terra sa abbracciare:

che paesaggi, che scenari,

Porto Viro e Scardovari,

dove volan cormorani,

cigni, anatre e gabbiani …

Mentre il sole scende piano

verso casa ci avviamo,

sta finendo questa gita,

riprendiam la nostra vita,

or ci attendono le stelle,

abbiam visto cose belle,

che nel cuore porteremo

e nei sogni rivedremo …

                        Anna Ruggin

Delta del Po Veneto, sabato 27 maggio 2023

Mostra sulle Fortificazioni della Serenissima

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La mattina di mercoledì 29 marzo è stata aperta nel Castel San Zeno di Montagnana la Mostra sulle “Fortificazioni della Serenissima Repubblica di Venezia in Veneto, Dalmazia e Bocche di Cattaro”, i cui numerosi pannelli restano esposti nella Sala Austriaca fino al 16 aprile.

L’evento è stato inaugurato con un convegno tenuto nella sottostante  Sala Veneziana, cui hanno partecipato numerosi ospiti, nonché gli specializzandi in restauro presso il Centro di formazione Engim di Vicenza.

Il saluto inaugurale è stato dato dalle autorità comunali (il sindaco Gianpaolo Lovato e l’assessore Elisa Rossetto), e dai rappresentanti di Italia Nostra: Carmine Abate, consigliere nazionale e  dal presidente della sezione I.N. di Montagnana, Gian Antonio Lucca, ospitante il primo evento della  mostra itinerante. In videoconferenza si sono collegati da remoto anche il dirigente Luigi Zanin, della U.O. Cooperazione internazionale della Regione Veneto, e i presidenti delle associazioni Dalmati Italiani nel Mondo,  delle Comunità degli Italiani di Càttaro e degli Italiani di Lesina.

I motivi ispiratori dell’iniziativa sono stati illustrati dal presidente dell’Associazione Città Murate del Veneto, Claudio Arzenton, che ha sostenuto l’iniziativa, e da Renzo Fontana, presidente di I.N. di Padova e del Comitato scientifico costituito per il progetto sfociato nella mostra. Adelmo Lazzari,  coordinatore del complesso progetto (membro di Italia Nostra di Padova e docente presso l’ Engim) e Barbara D’Incao, direttrice della scuola di restauro Engim, hanno spiegato le fasi e i criteri con cui gli allievi e le allieve specializzandi in restauro  sono stati guidati nella visita a località della Croazia e del Montenegro, ove hanno studiato e riportato con foto e rilievi diverse notevoli testimonianze di architettura militare della Serenissima Repubblica veneziana nei secc. XV-XVIII,  lungo le sponde orientali dell’Adriatico.

Alla conclusione del convegno, non poteva mancare per gli ospiti un piccolo ristoro a base di prosciutto crudo dolce e di vino locale. Vedi alcune foto nella Gallery : http://www.italianostramontagnana.it/gallery/

Visita a Comacchio e a Pomposa

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Sabato 22 ottobre u.s. un gruppo formato da una ventina di soci e amici della nostra Sezione ha effettuato una uscita organizzata per una visita al Museo del Delta Antico di Comacchio (che conserva, tra l’altro, l’interessantissimo carico di una nave, con reperti unici di epoca romana del I sec. d.C.) e alla suggestiva Abbazia medioevale di Pomposa. Non è mancato un pranzo con degustazione della tipica specialità, l’anguilla. Sotto, alcune immagini della visita a Comacchio (nella foto centrale della prima riga, il Museo del Delta Antico) e all’Abbazia di Pomposa.

Festa associazionismo e volontariato

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Si è tenuta domenica 9 ottobre, nella Piazza Vittorio Emanuele II di Montagnana, la manifestazione “Festa dell’Associazionismo e del Volontariato”, evento ripreso dopo alcuni anni di forzata interruzione. Nello splendido contesto della Piazza, decine di associazioni montagnanesi, coordinate dal Comune, hanno avuto occasione di incontrarsi (anche con un simpatico momento di ristoro allestito sul “liston”) e di esporre al pubblico scopi e contenuti della loro attività.

Anche la Sezione di Italia Nostra di Montagnana è stata presente con un gazebo. Sotto, alcune immagini della manifestazione.

Ricordo del Prof. Napoleone Parolo

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Il 6 ottobre scorso è venuto a mancare il Prof. Napoleone (“Leone”) Parolo, originale e ineguagliabile figura di ricercatore storico e di appassionato studioso di Montagnana. Nato a Urbana (PD) nel 1931, giovanissimo, si è impegnato assieme al fratello Armantino (prematuramente scomparso per un incidente in montagna) nella collaborazione al neonato Centro di Studi sui Castelli di Montagnana,  istituzione sorta nel 1954 per volontà dall’allora sindaco On.le Gigliola Valandro e per impulso dell’ing. Stanislao Carazzolo (nobile figura di filantropo e studioso).

E’ stato poi per anni insegnante  di Disegno presso istituti scolastici statali di Verona, città dove ha a lungo vissuto.

Dal suo collocamento a riposo, alla fine degli Anni ’80 del secolo scorso, si è stabilito definitivamente a Montagnana e ha ripreso la sua opera, quasi a tempo pieno, presso il C.S.C., succedendo idealmente all’ing. Carazzolo (scomparso nel 1984) e dando nuovo impulso (assieme alla prof.ssa Adelaide Guariento Giacomelli) all’istituzione.

Oltre che con il C.S.C., egli ha collaborato con varie istituzioni culturali di Montagnana (Italia Nostra, Pro Loco,  Comitato Palio), prestandosi generosamente come esperto di storia locale e conferenziere,  dando molti contributi nuovi e inesplorati sulla ricerca storica locale.

Molti laureati hanno trovato in lui consigli e orientamenti per la ricerca.

Ha prodotto centinaia di disegni e di rilievi tecnici e topografici di Montagnana e del suo apparato fortificato, fornendo materiale tutt’ora utilizzato nelle guide turistiche della Città.

Ha curato schede bibliografiche e storiche, affinando una conoscenza erudita sia in campo locale, che regionale, della castellologia.

Ha diffuso il suo sapere con centinaia  di articoli sparsi in periodici locali (L’araldo dell’Assunta, periodico della Parrocchia S.Maria Assunta di Montagnana; Il Notiziario del Comune di Montagnana, Guelfi e Ghibellini, Magazine di ArteStampa ecc), mettendo in luce aspetti singolari e inesplorati del nostro patrimonio storico cittadino.

Dagli anni ’70 ha pubblicato  molti articoli  e  libri, come  “Attribuzione al Giorgione del Davide e della Giuditta affrescati nel Duomo di santa Maria Assunta di Montagnana” (1996), “La Chiesa di S.Antonio Abate” (1998) e  “Montagnana Meraviglievole” (2006).

Valente disegnatore, sia sul versante tecnico che artistico, ha molto contribuito a restituire con efficaci e precise rappresentazioni grafiche, particolari architettonici e scene di vita medioevale montagnanese, producendo nell’arco di un cinquantennio numerosissime tavole (alcune delle quali  esposte presso l’Ufficio Turistico, ma molte ancora non divulgate a stampa)  che, riprodotte in diverse pubblicazioni e riviste, hanno dato vita ad immagini che hanno concorso a ricreare nei cittadini e in molti turisti delle affascinanti suggestioni visive sulla Montagnana antica e medioevale.

Di sé amava  definirsi non propriamente uno storico,  ma un ‘archeologo’, in quanto, dotato di un finissimo intuito, ha interpretato e spiegato particolari degli manufatti medioevali non rintracciabili nei documenti dell’epoca, altrimenti muti. Ha osservato e studiato per molti anni elementi storico-architettonici della nostra città e del territorio a lungo non visti o trascurati, aiutato non solo dalla sua notevole erudizione in campo storico, ma da singolari doti intuitive. Sue, sono le scoperte delle funzioni di meridiana di alcune parti architettoniche (portale del Duomo, torri della cortina muraria, etc) e di alcune strane coincidenze geometriche e matematiche ritrovate nelle strutture degli edifici e del tessuto urbano, che rimandano alla cultura numerologico-cabalistica propria del Medioevo e del Rinascimento.

Di grande importanza sono stati i suoi contributi su aspetti notevoli della storia dell’arte, da cui si sono avuti echi a livello nazionale  e internazionale.

Il prof. Parolo, assieme all’ ing. Carazzolo  e ad altri membri del Centro di Studi sui Castelli (la prof.ssa Adelaide Giacomelli Guariento e la prof.ssa Cristina Vitali) ha validamente contribuito, specie con le sue elaborazioni grafiche, a dimostrare che lo sfondo del noto disegno del celeberrimo Giorgione da Castelfranco (conservato al Museo Boymans Van Beuningen di Rotterdam) era la cortina muraria (est) di Montagnana e non di Castelfranco Veneto, come sino allora si riteva, tanto che la denominazione con cui ora è ufficialmente noto nel mondo quel disegno è “Veduta del Castello di Montagnana con figura”).

Negli anni successivi, il prof. Parolo è stato artefice, primo ed esclusivo, di una formidabile intuizione, sfociata, con una attenta ricerca, nella dimostrazione che nel Duomo di Montagnana sono conservati due affreschi del Giorgione, Il Davide con la testa di Golia e Giuditta con il capo di Oloferne. Questa tesi, apparsa la prima volta in un articolo su L’Araldo nel 1978, è stata poi avallata dal parere di illustri studiosi e storici dell’arte, come il grande critico prof. Federico Zeri, il prof. Lionello Puppi e  il prof. Enrico Maria Dal Pozzolo.

Le sue osservazioni, spesso acute, sempre fondate su argomentazioni meditate e comunque tali da meritare attenzione, hanno  costituito, per chi ha a cuore Montagnana e la salvaguardia delle sue peculiari caratteristiche, uno stimolo ad elevare il pensiero e un alimento per una più consapevole e approfondita conoscenza di questa terra.

Tra i suoi ideali civili vi è stato il dovere di salvaguardare il patrimonio monumentale, artistico e paesaggistico di Montagnana, facendosi all’occasione sollecito e tenace propugnatore del rispetto delle sue  peculiari caratteristiche. Anche per questo, ITALIA NOSTRA Sez. di Montagnana ne piange la scomparsa e auspica che la sua opera e il suo insegnamento rimangano perennemente scolpiti nel pensiero e nel sentire di tutti.

Italia Nostra – Sez. Montagnana (Ottobre 2022)

Conversazione sulla Sculdascia con Mauro Vigato

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Si conclude il primo semestre di attività della Sezione Italia Nostra di Montagnana con una conversazione con il dott. Mauro Vigato, storico e archivista, sulla Sculdascia-Scodosia, ripartizione territoriale nella Bassa Padovana risalente all’epoca Longobarda, rimasta nel toponimo “Casale di Scodosia”. Mauro Vigato illustrerà i risultati di alcune recenti ricerche che portano a nuove interpretazioni sulla configurazione della “Scodosia” e sulle sue trasformazioni nel tempo.